Il clima e il tempo ideale per la crescita del Tartufo Bianco a San Miniato


Tempo meteorologico e clima sono due fattori strettamente collegati tra loro, ma non sono la stessa cosa: il tempo meteorologico è una situazione temporanea e locale di determinate condizioni quali la temperatura, l’umidità, le precipitazioni, il vento ed altri elementi; il clima è il ripetersi più o meno regolare in una area geografica di determinate condizioni meteorologiche nel corso dell’anno. Vi sono zone della terra, a seconda della maggiore o minore latitudine, ossia della distanza del luogo dall’Equatore, in cui il clima ha caratteristiche estreme e sono i Circoli Polari e la fascia Equatoriale. L’habitat del Tartufo Bianco si trova nella fascia temperata, ossia nella fascia del pianeta dove le condizioni sono intermedie alle precedenti. All’interno della fascia temperata il Tartufo Bianco si trova nella regione il cui clima è di tipo mediterraneo (estati non eccessivamente calde e inverni tendenzialmente miti), prediligendo gli ambienti freschi e umidi, con temperature mediamente più basse.
Nella zona di San Miniato i fattori che hanno un’influenza essenziale a creare le condizioni ideali per l’habitat del tartufo sono quelli che determinano a livello locale ciò che si definisce “microclima”, ossia particolari condizioni di temperatura e umidità che si discostano, anche sensibilmente, da quelle delle aree immediatamente circostanti. Tra questi fattori i principali sono l’esposizione, ossia la posizione rispetto al percorso apparente che il sole compie nel cielo; la presenza di copertura arborea che tende a mantenere alta l’umidità e abbassare le temperature; la localizzazione all’interno di una valle dove si può accumulare l’acqua per gravità e addensare aria fredda (più pesante) anche con inversione termica. E’ proprio in questi ambienti molto localizzati che il tartufo trova le condizioni ideali di temperatura ed umidità, in particolare per l’esposizione a nord e per l’ubicazione nei fondovalle, in quanto tendenzialmente più freschi ed umidi. In altre zone della Toscana a quote più elevate il Tartufo Bianco infatti predilige le zone con esposizioni maggiormente soleggiate e non necessariamente all’interno di vallecole. Infine occorre mettere in evidenza che, anche se il ciclo del tartufo non è conosciuto come per i funghi epigei non potendo essere seguito direttamente durante la sua evoluzione, è accertato che ha grande importanza il periodo delle precipitazioni. Anzitutto deve piovere al momento presunto della formazione dei corpi fruttiferi ossia nel periodo maggio – agosto (un vecchio detto dice che “deve piovere sul fieno”). Questo è garantito dalle piogge che, anche sotto forma di acquazzoni, avvengono nel periodo tardo primaverile ed estivo. L’umidità, ma senza ristagni, deve poi essere garantita durante la crescita del tartufo e nella fase finale della maturazione che avviene nel periodo autunno-invernale, momento in cui in Toscana si concentra la maggior piovosità dell’anno. E’ quindi ovvio che i cambiamenti climatici in corso probabilmente avranno un impatto consistente sull’habitat del Nostro.

© Riccardo Buti e Fabrizio Mandorlini - Oro Bianco. Il Tartufo di San Miniato - Fm Edizioni