Un filtro tra l’uomo e l’ambiente: il sistema di depurazione delle acque


Un processo di forte industrializzazione, come quello avvenuto nel Comprensorio del Cuoio dal dopoguerra, ha comportato, in analogia a qualsiasi processo di questo genere, un forte impatto ambientale. Per far fronte alla domanda di disinquinamento delle acque e per superare quelle problematiche tipiche delle zone ad alta densità industriale, sono stati realizzati quattro centri per la depurazione delle acque dotati di strutture tra le più complesse ed efficienti d’Italia.
Mentre la politica ambientale in quegli anni tendeva ad esasperare i trattamenti a piè di fabbrica, la realizzazione di strutture centralizzate di depurazione, quali impianti al servizio di aree industriali o piattaforme per scarichi di difficile trattabilità, era stata fortemente voluta sin dall’inizio per i molti vantaggi che tale soluzione comportava: maggiore continuità ed affidabilità di esercizio, possibilità di impiegare tecnologie di tipo avanzato insostenibili in proprio dai singoli insediamenti, sensibile riduzione dei costi unitari di trattamento, migliore trattabilità dello scarico complessivo, maggiori garanzie di controllo e minor impatto ambientale globale. In definitiva è stato anticipato alla fine degli anni Settanta il modello depurativo indicato più recentemente dalla normativa europea.
II settore conciario, dunque, oltre a mostrarsi prontissimo negli adeguamenti tecnologici, sapientemente miscelati alle raffinate lavorazioni tradizionali, ha intuito la necessità di impegnarsi attivamente, attraverso l'azione dell'associazione di categoria, nella realizzazione delle infrastrutture necessarie a garantire la tenuta produttiva, tra le quali hanno assunto particolare rilievo le iniziative tese al recupero e alla tutela ambientale. Nel 1980, finanziato dalle imprese locali, nasce, infatti, il Consorzio Cuoio-Depur S.p.A., con l'obiettivo di realizzare e gestire il programma di adeguamento degli scarichi liquidi di lavorazione alle normative ambientali vigenti.
I sistemi di depurazione realizzati raccolgono e trattano le acque
reflue, 6.000 mc/giorno, di tutti gli insediamenti industriali del territorio sulla riva sinistra dell’Arno e le acque nere di civili abitazioni per una portata media di 3.500 mc/giorno.
II carico organico complessivo è stimato in 800.000 abitanti equivalenti.
Il depuratore centralizzato, terminale del sistema di raccolta delle acque, ha richiesto a suo tempo investimenti non attualizzati per oltre 60 milioni di euro.
L’impianto, recentemente aggiornato sulla base di dati ricavati da accurate ricerche su scala pilota, realizza linee di processo molto articolate e complesse, utilizzando le apparecchiature e le tecnologie più avanzate, tanto da renderlo un punto di riferimento per tecnici ed operatori del settore.
Le diverse fasi sono gestite da un sistema informatico centrale che rileva ed elabora in tempo reale i dati relativi alla funzionalità delle apparecchiature, i principali parametri di processo, la quantità e la qualità dei liquami scaricati dalle imprese, i dati di monitoraggio delle emissioni per il controllo dell'impatto ambientale.
L'attenta gestione delle strutture consente di realizzare elevati rendimenti di depurazione, con un abbattimento del carico inquinante in ingresso superiore al 98%, pertanto le acque usate vengono restituite all'ambiente con caratteristiche qualitative tali da consentire il loro sicuro reinserimento nei cicli biologici naturali. Non è per ciò un caso se, dopo la realizzazione dell'impianto di depurazione, il fiume Arno presenta a valle caratteristiche qualitative migliori che a monte del Comprensorio del Cuoio.
Anche le emissioni nell’atmosfera sono state ridotte al minimo e costantemente monitorate.
Una “Commissione Tecnica Provinciale per l’Esame della Qualità dell’Aria del Comprensorio del Cuoio”, ha collaborato con il consorzio nell’analisi dei dati resi disponibili dai rilevamenti della rete di monitoraggio gestita dall’ARPAT, per individuare interventi e soluzioni impiantistiche tese a diminuire i livelli di emissioni gassose nell’atmosfera.